31 dicembre 2020 in Efficacia

Mons. A. Celli | L’Amministrazione dell’Ente Ecclesiastico. Prevenzione e gestione delle criticità – procedure concorsuali

di
Mons. Andrea Celli
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Credo sia opportuno partire dalla nozione, meglio dalla natura dell’ente ecclesiastico per poi entrare più nello specifico del tema in materia di criticità, fallibilità e assoggettamento alle procedure concorsuali dell’ente stesso.

È una materia nuova, non tanto per la parte relativa alla struttura e all’organizzazione degli enti, quanto per il profilo delle patologie connesse al loro agire concreto nel territorio dello Stato e della tutela dei terzi creditori, in ragione della giurisprudenza relativamente recente e della dottrina che la segue.

Già nel Nuovo Accordo dell’84 e Relazione sui Principi si parla di “un indirizzo sostanzialmente innovativo adeguato alle recenti dinamiche dei rapporti tra strutture ecclesiastiche e società civile”; viene in evidenza la necessità di rispondere alle diverse esigenze dello Stato e della Chiesa, volte da un lato, a garantire, per lo Stato la sussistenza di determinati requisiti formali e sostanziali in capo all’ente, dall’altro di fruire, per la Confessione religiosa, di tutti gli strumenti necessari per il raggiungimento, attraverso l’ente, delle proprie finalità e lo svolgimento delle sue diverse attività. In sostanza per detti enti, a fronte del loro carattere di ecclesiasticità, la vita si svolge – potremmo dire – lungo un doppio binario: l’ordinamento canonico e l’ordinamento statuale.

Per l’ordinamento canonico è fondamentale il collegamento con la struttura e l’organizzazione della Confessione cattolica, mentre per l’ordinamento statuale è importante l’attenzione ai principi generali dell’ordinamento giuridico, la tutela dei diritti ed interessi legittimi secondo i diversi livelli normativi.