23 luglio 2025 in Gestione del rischio

Dati sul mercato assicurativo Non Profit: diffusione, premi e rapporto con gli intermediari

di
Carlo Peretti
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Rapporto Terzo Settore 2024 di Generali Italia in pillole

Il Terzo Settore ha un impatto significativo nel mercato assicurativo, con una raccolta premi stimata tra 435 e 490 milioni di euro, pari al 3% delle assicurazioni danni non auto nel segmento imprese. Questo mercato complesso è stato scomposto e analizzato in tre aree principali: le polizze per i lavoratori dipendenti, per i volontari, e le coperture property & liability per gli enti.

 

Partiamo dalle coperture assicurative per i lavoratori dipendenti, che interessano solo una piccola parte del settore: infatti, poco più del 15% degli enti si avvale di dipendenti e meno del 5% ha almeno 10 lavoratori.
Le soluzioni offerte includono fondi sanitari di categoria, adottati dal 35% degli enti con lavoratori, polizze salute collettive aziendali (17%) e altre coperture come fondi previdenziali (26%) o polizze contro gli infortuni (41%). Tuttavia, il trend resta stabile: solo il 18% degli enti ha aumentato le coperture negli ultimi anni, mentre per l’80% la spesa è rimasta invariata.
La legge di riforma del Terzo Settore impone agli enti l’obbligo di assicurare i propri volontari contro infortuni, malattie e danni a terzi. Questo obbligo riguarda anche i volontari occasionali e richiede la creazione di un registro dedicato.
Secondo i dati, l’83,6% degli enti con volontari ha già adempiuto a questi obblighi: il 75,8% limita le coperture a quelle obbligatorie, mentre il restante ha esteso le polizze anche a coperture aggiuntive. Tuttavia, il 16,4% degli enti non ha ancora provveduto ad assicurare i volontari, principalmente perché non iscritti al RUNTS e spesso di dimensioni molto piccole.
Quasi il 90% degli enti sottoscrivono coperture property & liability. La più diffusa è la polizza di responsabilità civile (77%), seguita da coperture contro incendi (42%) e furti (30%). Cresce anche l’interesse per la tutela legale, passata dal 18% al 22% in un solo anno.

 

Tuttavia, coperture come quelle contro rischi catastrofali, rischi informatici o polizze credito rimangono poco diffuse. La penetrazione di queste polizze varia significativamente: le imprese sociali mostrano livelli di adozione più alti rispetto agli altri enti o agli enti di piccole dimensioni.
Il settore si affida principalmente a intermediari assicurativi, come agenti e broker, scelti dall’86,2% degli enti. Alcuni enti più piccoli optano per la propria rete associativa, una pratica comune nell’associazionismo sportivo. Inoltre, la maggior parte degli enti (82,1%) utilizza una sola compagnia assicurativa, con un grado di mobilità molto basso: negli ultimi tre anni, meno del 10% degli enti ha cambiato compagnia, confermando un rapporto stabile e continuativo con i fornitori.

 

In sintesi, il mercato assicurativo del Terzo Settore si divide tra lavoratori, volontari ed enti, con esigenze e trend ben definiti. Mentre le polizze per i volontari sono ormai diffuse grazie all’obbligatorietà, quelle per i dipendenti interessano una minoranza di organizzazioni. Le coperture property & liability mostrano una maggiore trasversalità, adattandosi alle diverse realtà del settore. La relazione stabile con il mercato assicurativo conferma la centralità di un approccio mirato alla sostenibilità e alla protezione delle organizzazioni del Terzo Settore.


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