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31 dicembre 2020

Avv. F. Scalvini | Benvenuto a bordo professor Rajan

di
Avv. Felice Scalvini
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Chi l’avrebbe mai detto? Un brillante e prestigioso economista della Scuola di Chicago – quella di Milton Friedman, del monetarismo e della razionalità perfetta dei mercati finanziari, tanto per intenderci – che pubblica un libro per sposare la causa del Terzo settore. L’evento può apparire paradossale, ma è avvenuto e costituisce un’utile occasione di riflessione e confronto.

Raghuram Rajan, l’autore, è già noto in Italia per essere stato dal 2013 al 2016 Governatore della Banca centrale dell’India, ed anche per un suo scritto, a quattro mani con Alberto Alesina, di qualche anno fa: “Salvare il capitalismo dai capitalisti”. Un tipico esponente del “Washington consensus” si direbbe. Un paladino del pensiero conservatore che adesso pubblica (in Italia per i tipi di Bocconi editore, anche questo significativo) “Il Terzo Pilastro”, un libro di oltre 400 pagine, nel quale si esprime l’argomentata convinzione che le tre colonne portanti della società (lo Stato, i mercati, la comunità in cui viviamo) è necessario che interagiscano in modo sempre più equilibrato fra loro, perché le cose stanno iniziando a guastarsi e abbiamo bisogno di tornare a una situazione più stabile e sicura. 

 

Sostiene Rajan che gli economisti limitano troppo spesso il loro campo di riflessione al rapporto fra Stato e mercati, lasciando ad altri le questioni sociali. Si tratta di un atteggiamento non solo miope, ma anche pericoloso. Tutta l’economia in realtà è socioeconomia: i mercati sono inseriti in una rete di rapporti umani, di norme e di valori, e Rajan mostra come nel corso della Storia il passaggio a una nuova fase tecnologica abbia sempre strappato il mercato dalle vecchie reti, suscitando quelle violente reazioni che oggi definiamo populismo. Ogni volta si perviene a un nuovo equilibrio, ma il processo può essere violento e caotico, soprattutto se svolto nel modo sbagliato, come sta accadendo oggi. Con la crescita dei mercati, e il tendenziale riassestamento – pur non facile – degli stati su scala continentale, il potere economico e politico si concentra in hub sempre più ridotti e centralizzati che condannano la periferia alla decomposizione, metaforica e letterale. Rajan offre un’alternativa, un modo per ripensare il rapporto fra mercato e società civile, e si esprime a favore di uno spostamento dell’enfasi verso il rafforzamento del potere e della vitalità delle comunità locali come antidoto alla disperazione e al malcontento crescenti

 

La tesi di Rajan suonerà per molti provocatoria. Non per noi che da anni ci muoviamo su questa linea di pensiero e che lavoriamo per creare e irrobustire le nuove istituzioni del “Terzo Pilastro”, tema questo sul quale l’autore non arriva a sviluppare proposte adeguate e che potrebbe molto giovarsi della conoscenza dell’esperienza italiana. 
Speriamo che ciò accada presto. Nel frattempo: “Benvenuto a bordo prof Rajan!”

 

Felice Scalvini