Prof. Avv. A. Fici | Nuovi dati Istat sulle Istituzioni Non Profit

Qualche giorno fa, precisamente il 18 aprile scorso, l’ISTAT ha pubblicato sul proprio sito, all’indirizzo https://www.istat.it/it/archivio/296339, le tavole di dati, aggiornate al 31 dicembre 2021, del Censimento permanente sulle Istituzioni Non Profit (INP).

Questi dati sono di interesse per tutti coloro che a qualsiasi titolo (per ragioni di ricerca o di fornitura di servizi, ecc.) si rapportano con gli enti senza scopo di lucro e con gli enti del terzo settore (ETS), pur essendo opportuno ribadire che il Terzo Settore non coincide col settore Non Profit, poiché del primo fanno parte soltanto gli enti formalmente iscritti nel RUNTS ai sensi del d.lgs. 117/2017 e del DM 106/2020 (oggi sono in totale circa 126.000).

Il primo dato significativo è quello relativo al numero complessivo di INP esistenti in Italia. L’ISTAT riporta 360.625 enti, in calo dunque di circa 3.000 enti rispetto al 31/12/2020. Il numero di INP si riduce di poco nel Nord-Ovest e nelle Isole, ed è in calo soprattutto nel Nord-Est (ca. 800 unità), nel Centro (più di 1.000 unità) e nel Sud (ca. 800 unità). Non cambiano sostanzialmente i dati sulle forme giuridiche: la forma associativa si assesta sull’85% ca. del totale e quella fondazionale intorno al 2,3%. Le circa 15.000 cooperative sociali costituiscono, come l’anno precedente, il 4,15% del totale delle INP. Più di 15.000 INP (poco più del 4% del totale) sono state costituite negli anni 2020 e 2021.

Il numero complessivo di dipendenti al 31/12/2021 è pari a 893.741, in aumento di quasi 24.000 unità. I dipendenti aumentano in tutte le aree dell’Italia ed in particolar modo nel Sud e nel Nord-Ovest (più di 6.000 unità in ciascuna area) e nelle Isole (5.000 unità in più). Più della metà dei dipendenti è occupata da cooperative sociali.

Il settore di attività prevalente rimane lo sport, dove sono impegnate più di un terzo delle INP. Poco meno della metà del totale dei dipendenti è occupato nell’area dell’assistenza sociale e protezione civile, in corrispondenza, del resto, con la forte presenza delle cooperative sociali in questo settore di attività.

Il numero totale di volontari impiegati dalle INP è di 4.616.915, confermandosi così il notevole calo rispetto agli anni precedenti (pari a ca. 900.000 rispetto al 2015).

Alla luce di questi dati è possibile, seppur con beneficio d’inventario, svolgere le seguenti considerazioni:

• si riduce innanzitutto sempre di più la forbice tra ETS e INP (126.000 ETS attuali rispetto a 360.000 INP al 31/12/2021, cui sono comunque da sottrarre ca. 45.000 INP che non potrebbero mai qualificarsi come ETS), a testimonianza dell’efficacia della riforma del 2017 nel favorire lo sviluppo del terzo settore;
• sulla riduzione del numero complessivo di INP e la nascita comunque significativa di INP negli anni 2020-2021 può avere influito la riforma del Terzo Settore del 2017, che ha favorito accorpamenti tra enti esistenti e riorganizzazioni che possono essere state efficienti, anche considerato che il numero dei dipendenti è cresciuto nonostante la riduzione, non irrilevante, del numero totale delle INP;
• le cooperative sociali si confermano come la componente imprenditoriale del Terzo Settore, occupando da sole, pur essendo una piccola minoranza di INP, più della metà di tutti i dipendenti del non profit;
• i volontari sono in notevole riduzione: le cause possono essere le più varie, ma l’attenta disciplina del Codice del 2017 (registro dei volontari, assicurazione obbligatoria, ecc.) potrebbe aver influito sulla riduzione complessiva del numero.