17 giugno 2025 in Efficacia

Le principali fonti di finanziamento del Terzo Settore tra mercato e autofinanziamento

di
Carlo Peretti
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Rapporto Terzo Settore 2024 di Generali Italia in pillole

L'indagine sugli enti del Terzo Settore dipinge un quadro fatto di piccole organizzazioni, estremamente diverse tra loro dal punto di vista economico. Una realtà che rappresenta una colonna portante per il nostro paese, caratterizzata da una molteplicità di fonti di finanziamento e obiettivi.
La maggior parte degli enti opera con risorse limitate: il 59,8% registra entrate annue inferiori ai 30.000 euro, e il 28,9% si colloca tra i 30 e i 200.000 euro. Solo l'11,3% supera i 200.000 euro, e appena l'1,7% raggiunge o supera il milione di euro. La media annuale è di 142.000 euro.

 

Se analizziamo le specificità, vediamo come il volontariato e il mondo associativo abbiano dimensioni più ridotte, con entrate medie tra i 71 e i 73.000 euro per OdV, APS e ASD. Invece, le imprese sociali si distinguono con una media significativamente più alta: 696.000 euro.
Le organizzazioni del Terzo Settore si finanziano attraverso un mix diversificato di fonti. Un quarto delle entrate, il 24%, proviene da contratti e convenzioni con la Pubblica Amministrazione. Questa quota è particolarmente alta per le imprese sociali, al 37%, e per le OdV, al 31%, ma molto più bassa nelle ASD, al 4%.
Interessante è la crescita dell'autofinanziamento, soprattutto nel mondo associativo: rappresenta il 52% delle entrate per le ASD, il 41% per le APS e il 36% per altre associazioni. Complessivamente, quindi, un altro 24% delle entrate proviene dall'autofinanziamento.

 

La principale fonte di entrate rimane la vendita di servizi a privati, con una quota media del 35%, che sale al 47% nelle imprese sociali. Questo conferma l'orientamento crescente del Terzo Settore al mercato. D'altro canto, le donazioni private hanno un peso più contenuto, mediamente il 7%, ma diventano cruciali per il volontariato, con una quota del 21%.
Mediamente, il 59% delle entrate provengono dal mercato, mentre il 30% da fonti pubbliche. Le imprese sociali sono quelle più orientate al mercato, con ben l'84% dei ricavi derivanti dalla vendita di servizi. Invece, le OdV mantengono un equilibrio tra pubblico e privato, mentre le ASD si basano prevalentemente sull'autofinanziamento.

 

In conclusione, il finanziamento del Terzo Settore si basa su un mix complesso di f​​​​​​​onti. Il mercato ha acquisito un ruolo centrale, ma il contributo pubblico rimane essenziale per garantire la sostenibilità. Questa capacità di adattarsi e diversificare le risorse è la chiave per il futuro degli enti del Terzo Settore.

 

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