09 settembre 2025 in Efficacia

Il Terzo Settore e la sfida del ricambio generazionale: tutti i dati su lavoro e volontariato giovanile

di
Carlo Peretti
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Rapporto Terzo Settore 2024 di Generali Italia in pillole

Il Terzo Settore si trova di fronte a una sfida importante: quella di attrarre e coinvolgere le nuove generazioni, sia come lavoratori che come volontari. I numeri evidenziano criticità significative. Solo il 12,8% dei dipendenti sono Under 30, quattro punti percentuali in meno rispetto alle imprese for-profit. Inoltre, i giovani nel Terzo Settore hanno meno stabilità: appena il 56% dei contratti per gli Under 30 sono a tempo indeterminato, contro il 68% delle imprese for-profit.
Passando ai dati generazionali, il 20,2% dei lavoratori dipendenti del Terzo Settore ha meno di 35 anni, con differenze marcate tra i vari ambiti. La presenza giovanile è più forte nel settore sportivo, dove sfiora il 30%, ma rimane bassa in ambiti come l’assistenza sociale e i servizi sanitari. Nelle imprese sociali, ad esempio, gli Under 35 sono solo il 16%
Anche tra i volontari, il coinvolgimento giovanile è limitato: appena il 22,8% sono Under 35. Questa quota è particolarmente bassa nelle organizzazioni di volontariato tradizionali (15,7%), ma più alta in associazioni di promozione sociale e in ambito culturale.

La difficoltà del Terzo Settore nell’attrarre i giovani emerge anche dal confronto storico: secondo l’Istat, tra il 2014 e il 2022, il numero di giovani che si dedicano ad attività di volontariato è diminuito in tutte le fasce di età. Il calo è particolarmente evidente tra i 14-19enni, ma si riscontra anche nei gruppi tra i 20 e i 34 anni. Anche il sostegno economico dei giovani è in diminuzione. Gli enti del Terzo Settore stanno affrontando una sfida complessa, come evidenziano le risposte della nostra ricerca campionaria: metà degli 821 responsabili intervistati ritiene il rapporto con i giovani un fattore critico che limita il raggiungimento degli scopi sociali.
Le cause di queste difficoltà sono molteplici: una gestione spesso poco strutturata, la mancanza di percorsi di carriera chiari, standard contrattuali omogenei e un divario culturale con le nuove generazioni. È necessario investire in professionalizzazione, formazione e modernizzazione dei linguaggi e delle modalità organizzative per rendere il Terzo Settore un’opzione attrattiva per i giovani. Solo così si potrà costruire un futuro inclusivo, in grado di coniugare i valori del Terzo Settore con le aspirazioni delle nuove generazioni.

 

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